Il contesto
La Sindrome Respiratoria Acuta Severa (SARS) da Corona Virus 2 (CoV2) è stata una delle più drammatiche pandemie globali. Da oltre un anno e mezzo l’universo intero è in ginocchio con ripercussioni sanitarie, economiche e sociali.
Nel mondo sono state colpite dal virus 200 milioni di persone e quasi 4 milioni di esse sono morte. In Italia le infezioni da Covid-19 sono state oltre 4 milioni con circa 127.000 morti. Le strutture sanitarie sono andate in crisi ed i malati di altre malattie sono stati pressoché abbandonati. Il mondo produttivo si è fermato ed è aumentata la povertà.
La fase acuta della pandemia sembra in fase di remissione. Hanno contribuito le misure di prevenzione – mascherine, distanziamento, lavaggio delle mani -, lo sviluppo di farmaci efficaci, le vaccinazioni di massa. Non è ancora tempo, tuttavia, di cantare vittoria; ci sono importanti sacche di infezione – India, Brasile, – e c’è l’emersione di nuove varianti del virus, con il rischio di una ripresa delle infezioni e della fase acuta della pandemia.
Ed oggi …
Superata la fase acuta della malattia, un’alta percentuale di pazienti presenta la persistenza o lo sviluppo di nuovi sintomi oltre 1-3 mesi dall’infezione (Long Covid-19). La sintomatologia di questi pazienti è eterogenea e variegata per via della natura sistemica dell’infezione e del diverso coinvolgimento di più organi e sistemi. Concorrono a formate la sindrome Long Covid-19, in diversa combinane la dispnea, la tosse e la necessità persistente di ossigeno; la stanchezza, la facile affaticabilità, la mancanza di forza, i disturbi della sensibilità, i dolori articolari; l’ansia, la depressione, l’insonnia, le difficoltà di concentrazione e di attenzione, il deterioramento cognitivo, la cefalea, i disturbi dell’olfatto e del gusto, le vertigini; le palpitazioni ed i dolori toracici.
Il coinvolgimento di più organi con lo sviluppo conseguente della complessa ed eterogenea sindrome clinica può essere determinato dall’azione diretta del virus, dall’infiammazione sistemica, dalle trombosi microvascolari.
Cosa è consigliabile
I pazienti con la sindrome Long Covid-19 necessitano inevitabilmente di una gestione multidisciplinare nella quale le diverse competenze cliniche e diagnostiche siano convergenti sulla centralità del paziente. La corretta terapia, anch’essa definita dal concorso delle diverse competenze, deve basarsi sull’identificazione dei sintomi, sulla diagnosi clinica e sulle interazioni farmacologiche.
Un ruolo importante è rivestito dai programmi riabilitativi a cui è demandato il completo recupero della persona nelle sue dimensioni biologiche, psicologiche e sociali. L’attività fisica aerobica praticata sistematicamente concorre al recupero delle funzioni respiratorie e cardiocircolatorie, nonché della resistenza tonica allo sforzo. Il rinforzo muscolare, la mobilizzazione articolare, il training motorio e propriocettivo operano per il recupero delle abilità nelle azioni di vita quotidiana.
(G.G.)