L’elettroencefalogramma (EEG) è un’indagine diagnostica comunemente effettuata in ambito neurologico che consiste nella registrazione dell’attività elettrica cerebrale tramite degli elettrodi disposti in modo standardizzato sul cranio e si utilizza per la diagnosi e la gestione di alcune patologie (epilessia, ischemia, infiammazioni, tumori, degenerazioni).
Come funziona?
Gli elettrodi captano l’attività elettrica dal cranio e la trasferiscono all’elettroencefalografo, apparecchio che amplifica il segnale cerebrale e lo seleziona, eliminando le attività elettriche non cerebrali.
La registrazione dell’attività elettrica cerebrale viene effettuata secondo una dimensione spaziale dalle diverse aree cerebrali (prefrontali, frontali, parietali, temporali ed occipitali) e secondo una dimensione temporale per un periodo di tempo non inferiore a 20 minuti. Ne consegue che l’EEG è un esame fondamentale, di semplice esecuzione e poco costoso, per “vedere”, momento per momento, cosa succede nel cervello. Inoltre, nel corso della registrazione EEG vengono utilizzati più montaggi degli elettrodi (longitudinale, trasversale, ecc.), che consentono di valutare l’attività elettrica cerebrale da diversi “punti di vista”.
A cosa serve?
L’EEG serve per valutare la modulazione dell’attività elettrica cerebrale in diverse condizioni, dalla quiete alle perturbazioni, dalla veglia al sonno, con gli occhi aperti o chiusi. La modulazione si manifesta con oscillazioni della tipologia e dell’ampiezza dell’attività elettrica cerebrale; a seconda delle condizioni, si alternano ritmi cerebrali lenti o rapidi, di piccola o di grande ampiezza, in maniera simmetrica o meno nelle aree omologhe dei due emisferi cerebrali.
In condizioni patologiche l’attività elettrica cerebrale può essere rallentata (predominanza delle oscillazioni lente) od eccessiva (presenza di scariche elettriche anomale); nel primo possono essere presenti lesioni cerebrali (ischemia, infiammazione, tumori, degenerazione); nel secondo caso, i neuroni sottostanti sono ipereccitati, come avviene ad esempio nell’epilessia. Le lesioni cerebrali e l’epilessia rappresentano quindi i vasti capitoli nei quali è indicata l’esecuzione dell’esame elettroencefalografico.
Come si esegue?
L’esame standard è registrato in un ambiente silenzioso e poco illuminato in uno stato di veglia rilassata, ad occhi chiusi, con periodici brevi momenti di apertura degli occhi per valutare le variazioni del tracciato all’apertura e alla chiusura degli stessi. Inoltre, nelle registrazioni di routine vengono utilizzate metodiche di attivazione che possono favorire la comparsa di attività patologiche. Tali metodiche sono costituite principalmente dall’iperpnea, per una durata di 3-5 minuti, e dalla stimolazione luminosa intermittente a frequenze variabili (da 1 a 50 Hz), somministrate da una lampada stroboscopica. Un’altra comune metodica di attivazione è la privazione di sonno (registrazione dopo 24 ore di veglia), che può consentire di slatentizzare anomalie di tipo epilettico non evidenti nell’esame di base.
Il Centro Diagnostico Geomedical, anche nel campo dell’elettroencefalografia, dispone di attrezzature innovative e di un esperto team di professionisti per assicurare prestazioni puntuali e competenti. L’elettroencefalografia confluisce nel Servizio di Neurofisiopatologia unitamente all’elettromiografia e tecniche correlate ed ai potenziali evocati multimodali.
Il Servizio di Neurofisiopatologia, la Neuroradiologia ed i professionisti dell’area delle Neuroscienze propongono la Geomedical quale centro di riferimento per la diagnosi delle malattie neurologiche.







