Il nostro neurochirurgo, il dott. Luciano Savarese, tra i maggiori esperti nella cura della nevralgia.
Cos’è la nevralgia del trigemino?
Il dolore facciale da nevralgia trigeminale è considerato tra i peggiori, che possano colpire l’ essere umano. Questo dolore è tipicamente monolaterale, episodico, tagliente o lancinante e viene evocato da stimoli cutanei come una leggera pressione sulle cute, la masticazione, il lavaggio dei denti, la rasatura o l’ aria fredda. Frequentemente viene ricondotto a patologia odontoiatrica con cure e trattamenti infruttuosi.
La fascia d’ età più colpita è quella tra i 50 ed i 60 anni. L’ esordio al di sotto dei 40 anni deve far nascere il dubbio che possa essere espressione di altre patologie.
Come riconoscerla?
Inizialmente la somministrazione di alcuni farmaci antiepilettici garantisce ottimo controllo della sintomatologia nella maggioranza dei soggetti e rinforza l‘ipotesi diagnostica. Le caratteristiche del dolore tuttavia vengono spesso modificate dalla terapia, per cui è buona norma che uno specialista valuti il paziente prima dell’avviamento della terapia. L’esame obiettivo del viso, della cavità orale e l’esame neurologico dei nervi cranici risultano spesso aspecifici.
Non confonderla con altre patologie
La nevralgia del trigemino entra in diagnosi-differenziale con numerose patologie (patologia dentaria, disfunzione dell’ articolazione tempero-mandibolare, dolore oculare, tumori del massiccio facciale o del nervo trigemino, arterite a cellule giganti, infiammazione dell’ apice della rocca petrosa dell’ osso temporale, cefalee). Vanno inoltre esclusi i tumori dell’angolo ponto-cerebellare in fossa cranica posteriore o lesioni demielinizzanti del tronco dell’ encefalo. A tal fine si ricorre ad accertamenti neuroradiologici (TC ed RMN) con specifici quesiti per il neuroradiologo.
Trattamento
La nevralgia del trigemino viene sempre inizialmente trattata con i farmaci, considerando le ottime possibilità di successo. Per i casi refrattari esistono svariate tecniche percutanee (la rizotomia percutanea) oppure la decompressione microchirurgica diretta del nervo trigemino a cielo aperto.
La scelta dell’opzione dipende da numerosi fattori, che lo specialista prende in considerazione discutendoli col paziente.







