E’ il tumore alla prostata quello più diffuso tra gli uomini. In Italia si contano circa 37.000 nuove diagnosi all’anno, ed il rischio è direttamente correlato all’età. Alla base vi è una proliferazione anomala delle cellule, che si accumulano formando il tumore.
Uno stile di vita sano e i controlli periodici, sono fondamentali per scoprire in tempo il tumore.
Ma vediamo cos’è la prostata, come si effettua la diagnosi di tumore e quali sono, in caso di diagnosi accertata, i trattamenti:
La prostata è la ghiandola dell’apparato genitale maschile della grandezza di una castagna, posta anteriormente al retto, al di sotto della vescia, che produce e secerne il liquido seminale.
Cancro. La diagnosi.
Agli stadi iniziali, la neoplasia è in genere asintomatica, tanto che nella maggioranza dei casi, la diagnosi è affidata ad esami di screening, di solito eseguiti in una visita medica di routine soprattutto nei soggetti dopo i 40 anni.
Per formulare la diagnosi, lo specialista urologo, ha a disposizione i seguenti esami di screening:
- esame del PSA (antigene prostatico specifico), attraverso un prelievo di sangue. I livelli ne indicheranno il grado di infiammazione.
- ecografia transrettale e pelvica
- esplorazione rettale, ossia la palpazione della prostata attraverso la digitopressione.
- biopsia prostatica, per l’accertamento diagnostico, attraverso piccoli prelievi (in genere in numero di 12) di campioni dalla prostata (frustoli), sui quali eseguire esame istologico.
- risonanza magnetica multiparametrica, per individuare con precisione la zona sede di tumore. Non sempre necessaria per completare la diagnosi.
Trattamenti
La scelta del trattamento dipende da fattori come l’estensione del tumore, la sua eventuale diffusione extra-prostatica, l’età del paziente e il suo stato di salute generale.
I trattamenti variano dalla vigile osservazione alla sorveglianza attiva, dalla radioterapia all’intervento di asportazione totale o parziale della prostata (prostatectomia) all’ormonoterapia e alla chemioterapia.
2 semplici consigli
- Dai 40 anni, soprattutto in caso di familiarità, è bene eseguire una visita urologica ogni due anni per la diagnosi precoce di patologie benigne o maligne alla prostata, spesso asintomatiche.
- Dai 50 anni, si consiglia di eseguire annualmente la visita urologica di prevenzione e la misurazione del PSA, l’antigene prostatico specifico che può essere analizzato attraverso un semplice campione del sangue.
Cosa puoi fare in Geomedical
- Prima visita urologica
- Visita di controllo
- Esplorazione Rettale
- Ecografica transrettale
- Biopsia prostatica
- Risonanza magnetica multiparametrica
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