Dalla nascita di Geomedical la nostra mission è sempre stata incentrata sul tema della prevenzione. Ecco perché per Giornata Mondiale del Cuore abbiamo pensato di rispondere alle domande più frequenti che ci vengono fatte sulla salute del cuore. La prevenzione, soprattutto quella cardiologica, è uno dei motivi che ci spinge a fare costante informazione ai cittadini del nostro territorio.
Cos’è la cardiologia e di cosa si occupa?
La cardiologia è la branca della medicina interna che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite.
Negli ultimi tempi, l’attenzione si sta gradualmente spostando sulla cardiologia preventiva a causa dell’aumento del carico di malattie cardiovascolari in tenera età. Secondo l’OMS, il 37% di tutti i decessi prematuri è dovuto a malattie cardiovascolari.
È possibile effettuare controlli preventivi di routine attraverso esami non invasivi in particolare Elettrocardiogramma, Test da sforzo e Profilo lipidico per rilevare eventuali malattie cardiovascolari in tenera età.
Fattori di rischio e sintomi: quando farsi visitare da un cardiologo
I fattori che possono mettere a rischio il cuore sono divisi in: modificabili (es. l’osservazione di un corretto stile di vita ed una sana alimentazione oppure l’assunzione di farmaci) e non modificabili.
I fattori di rischio non modificabili sono:
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età: con l’avanzare dell’età il rischio di malattie cardiovascolari aumenta.
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sesso maschile: gli uomini hanno una percentuale di contrarre malattie cardiovascolari maggiori rispetto alle donne; nelle donne il rischio aumenta dopo la menopausa
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familiarità: problemi di tipo cardiologico nel ramo familiare (meno di 55 anni negli uomini e di 65 nelle donne).
Mentre i fattori di rischio modificabili sono delle regole da osservare rigorosamente per chi ha sintomi o problemi di natura cardiologica.
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Smettere di fumare: il fumo è uno dei peggiori nemici del cuore. È dannoso in tutte le sue forme sia il fumo passivo che che quello attivo. Il rischio di problemi cardiovascolari si riduce notevolmente già dopo pochi anni aver smesso
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una sana e corretta alimentazione: una dieta varia che prevede l’assunzione di tutti i principali nutrienti come Omega3, grassi saturi, fibre e verdure aiuta a mantenere livelli di colesterolo bassi e la pressione arteriosa stabile
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attività fisica: svolgere regolarmente esercizi fisici mantiene il corpo giovane e sano, rafforzando in particolare il cuore e la circolazione. Non serve necessariamente fare uno sport ma è sufficiente camminare circa mezz’ora al giorno e magari salire le scale a piedi.
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Riduzione del peso corporeo: il sovrappeso e l’obesità sono direttamente correlati ai rischi di malattie cardiovascolari. Ridurre il peso corporeo può prevenire queste problematiche.
Visita cardiologica: come avviene e cosa aspettarsi
Durante una visita cardiologica il medico specialista generalmente raccoglie informazioni dettagliate per una corretta anamnesi ossia: quali sono i sintomi, da quanto tempo si sono verificati, se è la prima volta che si manifestano o sono ricorrenti, se ci sono stati eventi di svenimenti o vertigini.
A questo punto si ricostruisce la storia clinica del paziente riguardo lo stile di vita, il tipo di lavoro (sedentario o dinamico), eventuali malattie pregresse o interventi e malattie cardiovascolari in famiglia.
Dopo aver acquisito tutti i dati richiesti il medico sottopone il paziente ad un esame obiettivo: ausculta e controlla i battiti con il fonendoscopio, misura la pressione arteriosa, misura la temperatura e peso corporeo.
Una volta raccolte queste informazioni il medico indicherà, se necessario, degli esami per delle indagini più approfondite.
Quali sono gli esami da eseguire per scoprire problemi al cuore?
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Pressione Sanguigna: la valutazione della pressione la possiamo fare anche noi a casa, ma chiaramente una valutazione più attenta e precisa deve essere eseguita dal medico di base meglio ancora se è il cardiologo stesso.
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Elettrocardiogramma (ECG): Indagine non invasiva che permette di scoprire l’attività cardiaca sia sotto sforzo che a riposo. Vengono applicati alcuni sensori sul torace che registrano l’evoluzione del battito per individuare eventuali irregolarità.
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Holter Cardiaco ECG: nel caso in cui l’ECG avesse registrato delle incongruenze, applicare un Holter Cardiaco può dare una finestra di screening più completa al cardiologo. L’holter infatti registra il ritmo cardiaco per 24 ore mentre si svolgono azioni quotidiane.
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Test da sforzo: questo esame è utile per permettere di valutare alcuni importanti parametri come: la performance cardiovascolare dopo uno sforzo, individuazione di insufficienza coronarica, valutazione della capacità del corpo di lavorare in condizioni da sforzo, la frequenza cardiaca in particolari situazioni e l’eventualità di insorgenza di aritmie cardiache.
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Risonanza magnetica cardiaca: altro esame non invasivo è la risonanza magnetica che consente di verificare il buon funzionamento del tessuto cardiaco, condizioni preoccupanti a riposo o sotto stress, struttura del miocardio in determinate circostanze.
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Ecocolordoppler cardiaco: altro esame non invasivo, permette di individuare precocemente eventuali problemi del cuore. Il suo scopo è quello di valutare la funzionalità e la morfologia del cuore, dei ventricoli, degli atri e delle valvole.
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TAC coronarica: indagine che permette di avere una visione tridimensionale del cuore e delle arterie per individuare eventuali lesioni arterosclerotiche.
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Scintigrafia miocardica: esame avanzato con iniezione di un radiofarmaco che serve per individuare in modo approfondito eventuali casi di cardiopatia ischemica. Il radiofarmaco utilizzato per l’esame non ha effetti collaterali, non è un mezzo di contrasto e non causa reazioni allergiche.